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Riccardo Scandellari
Personal Branding

Intervista a Riccardo Scandellari

Intervista a cura di Anna Fata

Riccardo Scandellari è Docente per master universitari e aziende. Fondatore con Rudy Bandiera dell’agenzia NetPropaganda S.r.l.

Chi è, secondo te, Riccardo Scandellari? E secondo chi ti sta intorno?

R: Sono un professionista che cerca di stare al passo con le tecnologie sempre più fluide e complesse dal punto di vista dell’interpretazione più che dal lato tecnico. Mentre mi auto formo vendo le conoscenze a chi non ha raggiunto ancora i miei livelli.

Secondo Jeff Besos, “Il tuo brand è ciò che le persone dicono di te quando non sei nella loro stessa stanza”. Spero che si parli bene di me in mia assenza, personalmente ho sempre cercato di rapportarmi agli altri in maniera corretta e onesta, spero di essere stato apprezzato.

Da piccolo cosa sognavi di fare ‘da grande’?

R: Non ho mai avuto una passione, sono passato dall’informatica alla musica e poi alla comunicazione digitale. Diciamo che la tecnologia è sempre stata uno stimolo e una passione dall’età di 14 anni.

Come sei arrivato ad occuparti professionalmente di social network e personal branding?

R: Tutto è nato con la mia attività di creazione di siti web iniziata nel 1998, all’inizio ho imparato ad utilizzare programmi di grafica e linguaggi di programmazione per poi approdare alla mia vera passione che sono stati i Blog e quotidiani online. Negli ultimi 3 anni ho fondato la società NetPropaganda e da quel momento mi occupo solo di comunicazione digitale per le persone e le aziende.

Come suggeriresti di porsi ad una persona che per la prima volta si affaccia nel mondo del lavoro? E ad una persona che, invece, desidera ricollocarsi, oppure cambiare posizione professionale?

R: Il mercato del lavoro oggi è molto competitivo, il segreto per riuscire in questo periodo storico è seguire le proprie passioni, non faremo mai nessun lavoro fatto ai massimi livelli se non lo ameremo con tutto noi stessi.

Come vedi il mondo del lavoro del futuro da qui a 10 anni?

R: Fare dieci anni è impossibile, solo dieci anni fa il mondo era diverso, ad esempio in coda alle poste non armeggiavamo con gli smartphone e non eravamo connessi ovunque. Tra cinque anni ne vedremo delle belle, l’intelligenza artificiale è alle porte e porterà uno scombussolamento nel mondo del lavoro simile a quello che hanno procurato l’adozione degli automatismi nel mondo dell’industria.

Come ritieni che sarebbe opportuno prepararsi?

R: A mio avviso dovremo essere consapevoli che nel 2020 il 40% dei lavoratori cambierà lavoro, ci saranno professioni che spariscono e moltissime altre che nasceranno. In tutto questo cambiamento l’unico modo per organizzarsi è imparare ad utilizzare le nuove tecnologie in modo approfondito e la lingua inglese, ormai indispensabile in qualsiasi professione.

 

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