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Storytelling

Come trovare il coraggio per scrivere un libro

Superare le resistenze interiori e scrivere il libro da sempre desiderato
di Anna Fata

Scrivere un libro è un desiderio che alberga in molti di noi. Che si tratti della propria autobiografia, un diario di memorie o esperienze personali, che sia un manuale professionale, un insieme di competenze tecniche e di lavoro, poco cambia. Quel che conta è trovare il coraggio di mettersi a tavolino, mettere giù una traccia e iniziare ad affrontare la fatidica prima pagina.

Il terrore da pagina bianca è forse il timore che maggiormente coglie di fronte a questa impresa che, almeno all’inizio, sembra insormontabile. Poi seguono i classici: ma avrò veramente qualcosa da dire? E se mi passa l’ispirazione? E se a un certo punto non ho più niente da dire? E se si tratta dell’ennesimo libro che ho iniziato a scrivere e lasciato a metà? E se non trovo un editore disposto a pubblicarlo? E se poi non lo compra nessuno?

I dubbi ci assalgono uno dopo l’altro, e ci fanno da utile schermo per difenderci da noi stessi, dal nostro potenziale che preme per emergere, dalla nostra vena creativa che ha bisogno di fluire, dall’innato desiderio che attraversa ogni essere umano di lasciare traccia del proprio passaggio sulla terra, con la sua esperienza di vita privata e/o di lavoro, e di essere utili al proprio prossimo.

Se veramente da tempo ci attraversa questo desiderio di scrivere un libro, come fare per superare tutte le resistenze interiori che, quasi inevitabilmente, chi più chi meno, ci colgono?

  1. Abbattere le convinzioni limitanti in merito alle proprie capacità di scrivere, di trovare contenuti, di riempire i tanto temuti fogli bianchi, a partire dal fatidico primo. il punto nodale da affrontare è trovare un argomento di cui scrivere che sia realmente di interesse e di utilità al target a cui ci si intende rivolgere.
  2. Definire con cura le motivazioni che ci spingono a scrivere un libro. si tratta di farsi pubblicità? Ottenere contatti qualificati? Essere percepiti come esperti in una determinata area? Dare risposte a tali domande è fondamentale per poi definire il proprio modo di scrivere e il successivo modo di proporre, promuovere e commercializzare il libro. Scrivo un libro per ispirare gli altri? Per lasciare un mio testamento esistenziale? Per trasmettere le mie competenze tecnico professionali?
  3. Iniziare a promuovere e vendere il libro prima ancora di pubblicarlo. Si possono regalare degli estratti, qualche paragrafo, proporre sconti speciali a chi prenota in anticipo una copia.
  4. Fidelizzare le persone: attrarle tramite una landing page su cui chiedere il contatto al fine di avvisare quando il libro sarà effettivamente in commercio, dare contenuti extra, ad esempio video, previa registrazione del contatto.
  5. Scegliere il formato del libro: e-book, libro cartaceo, o entrambi? C’è chi sostiene che se si è autori alla prima esperienza è consigliabile un e-book, in modo da concentrare l’attenzione sui contenuti, garantirsi contatti dai download, e non disperdere risorse in ricerca editori e spesso anche esborso di denaro per la pubblicazione. Dal canto mio mi sento di non escludere mai a priori il formato cartaceo, ma eventualmente di considerare congiuntamente i due formati, che hanno pro e contro che insieme si bilanciano.
  6. Leggere libri di successo simili al tipo che si desidera scrivere: non si tratta di copiare, ma di trarre ispirazione. Ognuno può e deve rispettare il proprio stile. Attenzione particolare ai libri su: come fare, storie personali, libri inchiesta.
  7. Inserire interviste a persone di successo in merito all’argomento che si desidera trattare. Questo conferisce autorevolezza ai contenuti.
  8. Privilegiare la semplicità e brevità: scrivere libri di massimo 200 pagine (c’è chi anche consiglia 100). Essere essenziali, mai scontati o banali. L’esercizio di sintesi è il più intenso e faticoso che possa esistere, ma anche quello che offre i migliori risultati.
  9. Non procrastinare: scrivere il libro in un lasso piuttosto breve di tempo. scrivere quando si è freschi, riposati, in uno stato emozionale positivo e motivato.
  10. Il titolo deve essere accattivante: è la prima cosa che si nota, insieme alla copertina. Deve sapere attrarre l’attenzione, suscitare interesse, curiosità, attenzione, meglio ancora se emozione e nel caso di un manuale tecnico fare capire quale problema può risolvere, in cosa può essere utile al proprio target.
  11. Quando il libro viene pubblicato, inviare copie alle persone che contano nel settore dell’argomento trattato in modo da ottenere endorsement di rilievo.
  12. Il libro deve essere a pagamento o gratuito? Dipende dagli obiettivi. Se è un manuale utile ai potenziali clienti che si desidera attrarre, può essere utile regalarlo, in cambio dei loro dati. Se è un servizio esclusivo in più offerto ai clienti acquisiti, può essere utile donarlo. Se si vuole acquisire reputazione, stima, può essere utile venderlo. Magari ad una cifra medio-alta. Perché un libro pubblicato è e forse sempre resterà un ottimo biglietto da visita.

 

 

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