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Come intercettare i bisogni degli utenti

Il canale più congruente a far incontrare la domanda con l’offerta sul Web? Quello di ricerca!
Guest post a cura di Benedetto Motisi*

benedetto motisi

La visibilità online, da argomento trattato in una nicchia di addetti ai lavori provenienti dal mondo IT e qualche markettaro old school coraggioso, è diventata un qualcosa di “cool” soprattutto con l’integrazione nelle nostre vite dei social network.

Attenzione, non parlo di trend o di esplosione come se fosse una moda qualsiasi, ma proprio di un modo di “fasse notà” (come diceva una mia collega di università, nel primo giorno in cui ho imparato qualcosa lì dentro) e di fruizione della quotidianità che ha coinvolto tutti. Dalla nonna al nipote, dal quarantenne che posta i velieri di Corto Maltese ai selfie a culo di gallina delle under18.

Questo bestiario, oltre ad agire nell’habitat social(e), ha un altro tipo di approccio al Web. Quello di ricerca.

La ricerca online: senza fronzoli e però..

A differenza dei social network, la ricerca online (parafrasando il vecchio Prince Valiant) è senza fronzoli.. e però strettamente necessaria a fare ordine – in gergo tecnico information retrieval – fra miliardi di pagine.

Tramite la barra bianca di Google si realizza il sogno di ogni capitalista: l’incontro perfetto fra domanda e offerta.

L’utente digita il suo bisogno, che sia informativo o di acquisto e gli viene restituito un elenco di risultati dal più congruente (in grado di rispondere in modo più preciso) a scendere.

L’elenco viene percepito come una classifica, quindi si tende a considerare “migliore” un contenuto rispetto che un altro, cosa che potrebbe non essere così. Infatti, la pagina (e i link esterni che vi puntano, altro fattore di posizionamento) è SOLO la più congruente.

La sfumatura è importante e degna di oggetto di studio in captologia, la scienza che da meno di vent’anni studia come le macchine sono persuasive.

Come essere visibili e perché sul motore di ricerca?

Essere visibili su Google vuol dire intercettare il bisogno dell’utente nel suo picco di attenzione: in quel momento sta esattamente cercando quello che hai da offrire, sempre che il tuo sito sia ben ottimizzato.

La serie di attività da svolgere si riunisce sotto l’acronimo di SEO: Search Engine Optimization od ottimizzazione per i motori di ricerca.

Dato che parlarne in un singolo post introduttivo è più ottimistico di una previsione di pioggia nel Mojave, permettimi di segnalarti un proiettile per la tua pistola (per rimanere in tema western):

Best Pratices per ottimizzare i contenuti lato SEO

Un piccolo documento, che di solito uso con le redazioni, utile per ottimizzare il tuo contenuto.

Un primo passo per la tua SEO, un grande passo verso la follia in cui mi calo ogni giorno 😀

Spero di esserti stato utile!
E tu, che sapevi di SEO fino ad oggi 🙂 ?

 

* Benedetto Motisi è SEO e Copywriter Freelance, Autore del libro “Interceptor Marketing“, Dario Flaccovio Ediore, Fondatore di SEOJedi

interceptor marketing

 

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