Veloci linee guida per un post che vale la pena leggere (e condividere)
Scrivere nel Web creando interesse e coinvolgimento
Di Anna Fata
Scrivere per il web presenta delle peculiarità che lo contraddistinguono rispetto ad altri ambienti, soprattutto quelli cartacei. La lettura a video presenta elementi di difficoltà, sovraffaticamento visivo, la molteplicità dei contenuti multimediali rende labile l’attenzione, il multitasking contribuisce a sottrarre energia e spazio a ciò che si sta facendo, il tempo sempre più sovraccarico di impegni impone delle scelte. Leggere in modo approfondito è un’attività che svolgiamo sempre meno, quando lo facciamo scorriamo rapidamente i testi al fine di cogliere gli elementi essenziali e solo di rado e incidentalmente ci impegniamo ad approfondire i contenuti.
Per tale motivo i contenuti online devono rispettare alcune caratteristiche basilari:
• fornire un contenuto: sembra una ripetizione, una ovvietà, ma non lo è affatto. Avere qualcosa che vale la pena scrivere e soprattutto leggere non è da tutti;
• saper rispettare la nota scaletta: cosa, chi, dove, quando, come, solo così il contenuto può essere lineare ed esaustivo;
• avere un target ben preciso: è fondamentale sapere a chi ci sta rivolgendo e conoscere accuratamente aspettative ed esigenze di tale pubblico;
• emozionare: solo l’emozione può spingere all’azione;
• coinvolgere: suscitare l’identificazione con toni diretti, ma rispettosi, amichevoli, ma non invadenti, avvalersi di esempi concreti, sono modi per suscitare identificazione e consenso;
• interagire: offrire la possibilità di replica, di scambio, di arricchimento reciproco, i contenuti in rete tendono ad essere co-costruiti;
• offrire qualcosa di nuovo;
• offrire qualcosa di utile: si deve sempre partire dal punto di vista dell’altro, si scrive per l’altro, cercando di rispondere ad un bisogno, un’aspettativa, un problema;
• anticipare un bisogno recondito: “l’effetto WOW” sorge nel momento in cui veniamo stupiti e ci riconosciamo in quello che l’altro sta dicendo e su cui magari tendiamo a non porre l’attenzione o diamo per scontato;
• sorprendere: a tutti piace essere sorpresi, con qualcosa di inconsueto, inusuale, fuori dal comune;
• avvalersi di parole comprensibili, evitare eccesso di tecnicismi, parole straniere, sigle, ecc.;
• usare le parole di chi legge, ancora meglio di quelle che utilizza per fare ricerche, termini e frasi chiave, utili anche per i motori di ricerca, ma senza esagerare per non creare sgradevoli artifici;
• fare uso della semplicità, pur nel rispetto della complessità;
• essere sempre originali, pensare e scrivere con la propria testa, evitare assolutamente il copia e incolla (penalizzante anche per i motori di ricerca), le frasi fatte, l’eccesso di citazioni;
• evitare in tutti i modi i proclami commerciali, auto promozionali, autocelebrativi: scrivere serve per offrire qualcosa al prossimo, non per vendere né vendersi;
• citare accuratamente le fonti: non farlo equivale a violare i diritti di copywright;
• fare uso di link di approfondimento, sia interni, sia esterni al sito;
• aggiornare regolarmente i contenuti, secondo un piano editoriale ben preciso, in modo da soddisfare le attese del pubblico;
• inserire data di pubblicazione;
• firmare il post, meglio ancora con un rimando ad una pagina con il proprio profilo, una breve biografia, ideale se corredata di fotografia in primo piano;
• attenzione alla forma: curare l’ortografia, la sintassi, la forma in senso ampio;
• la forma visiva dovrebbe stimolare la lettura, con paragrafi, elenchi puntati o numerati, grassetti, ecc.;
• avvalersi di forme grafiche, foto, anteprima video, infografiche, tabelle, grafici, ecc, come completamento dei contenuti verbali;
• condividere il link ai post sui social network, sul proprio profilo e, dove possibile, nei gruppi, rendendosi disponibili allo scambio, le interazioni, i commenti.
Scrivere è un’arte che concilia utile e dilettevole.
Sta a noi declinarla nel modo più corretto rispetto al contenuto, al contesto, al target di riferimento.
Se vuoi approfondire l’argomento, magari ti può interessare il libro “#Mywebidentity – Aspetti psicosociologici dell’identità online“ Edizioni Psiconline.